02/08/2024
LA CONQUISTA DELLO SPAZIO
Siamo stati coinvolti in un progetto originale, volutamente differente. Abbiamo voluto con noi tre ragazzi dallo spirito provocatorio e audace, profondamente diversi tra loro. Con loro ci siamo incontrati in un luogo spettacolare, nella dimensione del “qui e ora”, per evitare la distrazione perenne, così propria del nostro tempo, provocata dall’essere sempre coinvolti in ciò che accade dall’altro capo della Terra. Ci siamo riuniti per evitare le illusioni di cui cadiamo vittima ogni volta che pensiamo di agire “a modo nostro”, e per sottolineare l’importanza del riferimento individuale e della rappresentazione personale del mondo nella costruzione di un percorso comune, da restituire intatto a chi vorrà scoprirlo. Tutti insieme, in gruppo, abbiamo tentato la conquista dello spazio che ci veniva offerto, e che ci ha messo alla prova. Un terreno dove portare in scena il confronto tra noi stessi e un paesaggio potente e ancestrale.
Siamo arrivati così in un ambiente in cui evocare i termini di ogni relazione possibile con l’identità e i legami. Qui la storia diventa attualità, lo spazio immagine e l'individuo sguardo.
In un luogo così possiamo riconoscerci: è “il centro orientato, contrassegnato, simbolizzato degli universi di riconoscimento da cui deriva ogni sapere” (Marc Augé). Riconoscersi, dal punto di vista delle relazioni fra gli uomini, vuol anche dire parlare lo stesso linguaggio, intendersi o capirsi al volo, entrare facilmente nei ragionamenti del proprio interlocutore: insomma conoscere la parola d'ordine.
Così noi - Damiano Andreotti, Paolo Mazzo e Alessio Romeo, fotografi di provata esperienza e curiosità - abbiamo potuto dialogare con Marialucia Campanella, Anna Dolci e Giorgio Garzella per costruire insieme un progetto di esplorazione dello spazio che si è rivelato ai nostri occhi. Il Monte Lagazuoi, nel cuore delle Dolomiti patrimonio Unesco.
Sono nati tre progetti, tre visioni, tre risposte alle domande custodite in noi.
Noi fotografi ci siamo divertiti, conosciuti, e contaminati dello stesso entusiasmo. Abbiamo scambiato vicendevolmente, con generosità, le nostre visioni con quelle dei ragazzi. Il risultato è un racconto collettivo che riempie l'animo e gli occhi.