Le montagne dell’arco alpino, non solo le Dolomiti, hanno un potere evocativo straordinario. La loro fisicità, la loro capacità di segnare il bordo senza essere confine, è quello che ho voluto fotografare.
Luoghi fisici che sono luoghi del cuore e della mente, che segnano il paesaggio ma non lo frammentano, che possono essere visitati ma non conquistati né, tanto meno, posseduti.
La mia idea di montagna è inevitabilmente legata alla sua capacità di indicarci il nostro posto, che è un posto da spettatori nell’economia della natura.
Ho scattato queste foto negli ultimi dieci anni, usando secondo la sensibilità indottami dalla vista il bianco e nero o il colore.
Ho voluto evidenziare sempre le caratteristiche di insieme dei gruppi montuosi, ma ho ceduto anche alla tentazione di dedicare spazio ad alcuni protagonisti indiscussi e iconici dell’arco alpino: il Dente del Gigante, le Tre Cime, il Crozzon di Brenta. Luoghi che raccontano del rapporto intenso che ho, da sempre, con la montagna.